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I materiali del filtro piscina

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Sono molti i sistemi  e i materiali filtranti da introdurre nel filtro della piscina per formare lo strato filtrante e aumentano ogni anno: sabbia, vetro, cartuccia, carboni, zeolite fino ai più moderni fibalon, OC-1 e tantissimi altri, ognuno con le proprie caratteristiche, pregi e difetti. Ad esempio sappiamo che la sabbia ha un grado di filtrazione di circa 35 micron  a seconda della dimensione, a differenza delle diatomee che addirittura arrivano a 3 micron. Oppure che il vetro avendo una superficie liscia difficilmente sarà aggregato dal calcare a differenza della sabbia di fiume che è invece di origine calcarea. O ancora che la velocità di filtrazione di un filtro a cartuccia è di 30 mt/h a differenza del vetro che è di 20 mt/h. ma tutti devono attenersi alla norma che prevede che tutta l’acqua della piscina deve attraversare il filtro entro 6 ore per le piscine private.

ecco allora una tabella riassuntiva:

materiale velocità m/h capacità di
filtrazione
micron
stoccaggio durata lavaggio
sabbia 30 30 difficoltoso lunga semplice
vetro 10 7 difficoltoso lunga semplice
diatomee 5 3 semplice breve sostituire
cartuccia 3 10 medio breve medio
fibalon 30 8 medio breve medio
zeolite 10 5 medio media difficile

 

Breve descrizione dei materiali e le loro caratteristiche:

 

  • SABBIA: al quarzo è un materiale estremamente duro e resistente, se ben trattata con lavaggi frequenti e in assenza di calcare può durare decenni senza perdere le proprie caratteristiche. Un altro punto a suo favore è la velocità di filtrazione che consente ricircoli veloci dell’acqua e una filtrazione rapida a discapito del grado di pulizia che invece è il più basso. La pulizia del filtro in controcorrente è molto veloce e pratica, va effettuata con cadenza settimanale o all’aumentare della pressione d’esercizio. Ad oggi è ancora il sistema più utilizzato ed il più sicuro.

 

  • VETRO: molto simile alla sabbia come caratteristiche ha il pregio di entrare meno in empatia con agenti inquinanti come il calcare e batteri che trovando una superficie liscia faticano ad insediarsi

 

  • A Cartuccia: ottima capacità di filtrazione, in questo caso l’acqua attraversa un sottile strato di tessuti composti da cellulosa poliammide. E’ possibile lavarli a mano smontando la cartuccia e passarla sotto acqua corrente per staccarne le impurità, non si otterrà mai un filtro perfetto perchè molto materiale rimarrà imprigionato all’interno delle fibre del filtro, Sarà quindi necessaria una sostituzione più frequente. Anche per questo motivo non sono adatti a piscine di grandi dimensioni anche perchè la velocità di attraversamento deve essere molto lenta. Una novità per i filtri a cartuccia è data dalle nanofibre che consentono una filtrazione ancora più profonda e facilitano la pulizia, rimangono gli inconvenienti della bassa velocità e della necessità di una sostituzione frequente.

 

  • FILTRO A DIATOMEE: Le diatomee non sono altro che micro alghe unicellulari avvolte da uno scheletro di silicio al tatto sembra polvere. Queste vanno ad aderire alla calza e vengono attraversate dall’acqua, hanno una capacità filtrante molto elevata. Ad ogni lavaggio le diatomee si staccano e andranno sostituite questo è il maggior limite di questo sistema

 

  • FIBALON: si presentano come batuffoli di cotone uniti insieme da una retina, vanno introdotti nel filtro al posto della sabbia. Sono molto leggeri e pratici da trasportare, fanno parte di tutte le varie tecnologie che man mano si affacciano sul mercato come questa potete trovarne molte altre con caratteristiche simili prendo in esame questa perchè si sta diffondendo velocemente. La pecca è che tra un batuffolo e l’altro ci sono parecchi spazi vuoti dove l’acqua si può incanalare creando corsie preferenziali senza essere filtrata, un altro problema è dato dal fatto che quando il batuffolo è intasato di sporco in profondità va sostituito, si consiglia la sostituzione una volta a stagione.

 

  • ZEOLITE: come la quarzite si tratta di roccia frantumata. il suo principale pregio è anche il suo principale difetto, ovvero la porosità della superficie permette di trattenere finissime particella nell’ordine anche di 2 micron, il suo difetto è che questa porosità trattiene anche calcare e batteri indesiderati. Un’altra particolare caratteristica è quella di avere uno scambio ionico che consiste nello scambio del catione contenuto all’interno della struttura con ioni presenti nel soluto. Ciò fa si che oltre ad avere i pregi della filtrazione fisica data dall’inerte, la sabbia, si ha anche una sorta di filtrazione chimica.

 

Dove non arriva la filtrazione fisica si interviene con il trattamento chimico aggiungendo cloro o altri disinfettanti. Infatti la filtrazione svolge l’80% del lavoro di pulizia dell’acqua, per questo è meglio far lavorare qualche ora in più la pompa piuttosto che ricorrere a trattamenti che oltre a essere dispendiosi abbassano la qualità dell’acqua. A tal proposito è interessante l’uso della pompa a velocità variabile che consente di far circolare l’acqua anche a velocità ridotte per un tempo prolungato (anche h24) abbassando drasticamente i consumi di elettricità..